Chi sono: un po’ di me e del mio perchè

Sono una coach professionista formata in una scuola accreditata dall’ International Coaching Federation (ICF), laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche, e attualmente sto continuando gli studi con il corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e Dinamica.

Ma prima di tutto, sono una persona che ha attraversato il cambiamento da dentro. Non quello da copertina. Quello che ti mette in pausa, ti fa domande scomode e ti costringe a ripensare tutto.

Il mio percorso

Ho incontrato il coaching prima ancora di iniziare l’università.  

Ero tra la quarta e la quinta superiore, in una fase di stallo.  

A causa della mia disabilità, non sapevo se avrei potuto seguire un percorso come i miei compagni: maturità, università, lavoro.  

Aspettavo il riconoscimento dell’invalidità per poter accedere all’università senza dover pagare le tasse.  

Nel frattempo, mi sono iscritta a un corso di coaching. Non per passione, non per vocazione, ma per cercare un’alternativa, un punto d’appoggio, un modo per non restare ferma.

E lì, in quello spazio che non era romantico ma necessario, ho trovato qualcosa di vero.  

Una domanda che non avevo mai sentito:  

Cosa vuoi davvero, adesso?

Da lì è iniziato tutto.  

Ho iniziato a lavorare con persone in fasi di profondo cambiamento, e ho capito che il coaching non è solo uno strumento: è un modo di stare con l’altro.  

Con rispetto, con presenza, con fiducia.

Il mio approccio: Bonsai Coaching

Ho scelto di chiamare il mio approccio Bonsai Coaching perché credo che ogni persona abbia una forma unica da coltivare.

Come un bonsai, ogni essere umano ha bisogno di tempo, cura e ascolto per fiorire.

Questo stile nasce dal mio modo di stare con l’altro: senza fretta, senza aggiustare e senza “spingere”. Piuttosto, accompagnando nell’esplorazione, nella scelta e nell’azione.

Il mio coaching è:

  • Etico → rispetto i confini tra coaching e psicologia  
  • Lento → niente fretta di portarti alla performance, solo presenza  
  • Profondo → niente risposte pronte, solo domande buone  
  • Inclusivo → se ti sei sempre sentito “fuori dai modelli”, qui c’è spazio per te

La mia formazione

Laurea a parte, quindi, mi sono formata come Coach in una scuola accreditata da ICF, la International Coaching Federation.  

Questo significa che seguo gli standard etici e comportamentali della federazione: riservatezza, rispetto, competenza, responsabilità.  

Il coaching è un mestiere, e io lo tratto come tale.  

Non improvviso, non improvviso su di te.

Perché lo faccio

Perché ho vissuto il cambiamento sulla mia pelle, e non ho mai smesso di affrontarlo.  

Perché so che non sempre è lineare, e che spesso non è nemmeno visibile da fuori.  

Perché credo nella possibilità di trasformare anche ciò che non ha nome.  

Perché il coaching, per me, è uno spazio di libertà gentile.  

E perché ogni volta che una persona si dà il permesso di esplorarsi, qualcosa cambia. Anche se non si vede subito.



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